sabato 28 dicembre 2013

Uffissima!!!

Uffissima!!!

Il tacos del sud non sale per capodanno, così non posso darle il regalino nè per lei nè per la coniglia!!!

Me >:-o (arrabbiato) con destino funesto e cattivo! Umpf!

E adesso che cosa faccio? Li mando con il corriere così me li rompe? Uffissima!!!

Sono molto arrabbiante e sono stufante che il padre eterno ha sempre da rimischiarmi le carte.



domenica 22 dicembre 2013

Prepos Gdr

Cerco di parlare in modo semplice, non semplicistico, del gioco di ruolo dal vivo in chiave Prepos ( o cercando un adattamento ad esso) che oggi mi è stato balenato dal Professor Masini come possibile evento da sviluppare. Tenendo presente ciò che il Professor Moreno proponeva con la voce Teatro della Spontaneità, e del fatto che io voglia esprimere semplicemente un divertimento intelligente misto a ciò che Prepos riflette, cercherò di seguire questa linea di pensiero senza andare troppo nel dettaglio:

si tratta di interpretare un ruolo che viene dato dall'esterno, da chi osserva solitamente e non c'è in tutto questo un dover interpretare BENE la parte, anche perchè non c'è nessun tipo di stereotipo da prendere come esempio, a me interessa come la persona vive e vede un dato ruolo poichè, altrimenti, diventa impossibile far penetrare a fondo, in una situazione giocosa, un messaggio virtuoso.

Non serve essere un soldato per interpretarlo, non serve nemmeno sapere per forza cosa fa un soldato..basta averne una propria idea ed iniziare, il resto verrà da sè e dall'Osservatore che a differenza di un Giudice è lì per instradare non per correggere, non c'è una via corretta..c'è la via della persona rispetto alla persona.

Questo è il valore aggiunto.

Certamente per idealtipi Avaro, Invisibile e Delirante sarebbe preferibile una situazione gruppale di condivisione, sociodramma, poichè altrimenti, rispettivamente, si chiudono, si avvitano e divergono da sè stessi ulteriormente; per tutti gli altri va bene una cosa più centrata su sè stessi, uno psicodramma, altrimenti si rischia che un Ruminante prevarichi gli altri per mostrarsi, che uno Sballone precipiti nella sua angoscia post evento, che un Apatico si cristallizzi per la mancanza di stimoli precisi e mirati a sè e che un Adesivo vada ad auto seppellirsi per seguire un gruppo che in realtà è stato comunque creato per fornir virtù.  

Tenuto conto di questo particolare, assai rilevante al fine preposto, si può tranquillamente articolare il gruppo socio affinchè risulti essere un' utenza che riceve alcuni cartellini rappresentanti le relazioni di affinità ed opposizione ed il gruppo psico  che venga invece incentrato a rappresentare le emozioni di base.

Il gioco può svolgersi come segue :

Un'emozione di base si presenta e dopo aver espletato ciò che è, chiede al pubblico socio di rappresentare in forme e modi scenici (almeno a coppia, preferibilmente a gruppi) quali ed in che modo le relazioni di affinità ed opposizioni si legano ad essa, quali attentati ai sentimenti possono essere scatenati da tali relazioni, quindi annettere ad ogni situazione anche l'antidoto all'opposizione ed all'attentato stesso. Infine l'emozione di base può tranquillamente espletare che cosa sia diventata, quale passaggio da involuto ad evoluto ha effettuato e che cosa sia cambiato in lei.

Tutto questo non è solo formazione bensì ha in sè una potenziale chiave simbolica, narrativa e dinamica tale che, se sfruttata a dovere sotto l'occhio e la mano di un Osservatore che sappia essere guida anche invisibile, possa instaurare dentro la persona una consapevolezza piuttosto potente e difficile da dimenticare proprio perchè non è solo studiata su un libro bensì è vissuta, per quanto sia ludica l'esperienza, sulla propria pelle. 


 




mercoledì 18 dicembre 2013

LANDE DI SHANNARA

Vi scrivo in merito ad un gioco di ruolo, l'altro ed unico che per me ha sempre preso campo nella mia vita da quasi 6 anni ormai.

Lande di Shannara è un gioco di ruolo in cui le persone possono giocare un personaggio, via chat, attraverso un sistema semplice ed intuitivo, e nel quale soprattutto non occorre aver letto alcun libro della saga omonima il cui autore è il famoso Terry Brooks.

E' un gioco che aiuta la scrittura, stimola il pensiero e la fantasia. 

Iscriversi apre comunque un mondo di possibilità, non è richiesto alcun pagamento e soprattutto non bisogna scaricare nulla sul proprio computer; è una chat ma non  dove le persone parlano di sè, anzi tutto ciò che è vita vera viene tenuto fuori poichè gli spazi per "chattare" si rivolgono solo ed esclusivamente al gioco.

E' una storia che viene scritta a più mani, dove chi gioca è sia protagonista con spalle al fianco, sia spalla di altri protagonisti con cui interagisce. Un mondo di razze fantastiche, scenari da favola ed oscuri presagi tutto da vivere.

Provatelo, ne vale la pena




venerdì 13 dicembre 2013

The Butterfly explosion

Aria di tempesta in casa formation, beh dire che non me lo aspettassi sarebbe mentire.
Butterfly mente: la sua umiltà, il suo essere cordiale, la sua rinnovata fiducia negli altri non è una vera e profonda essenza ma solo lo specchio riflesso di ciò che vorrebbe essere, ciò che il Vecchio le chiede di essere. Sfortunatamente le bugie hanno le gambe corte e, presto o tardi, la vera natura di ognuno viene fuori in modo dirompente.

Il vecchio suggerisce di essere in un modo, ma egli suggerisce una via di lavoro serio su di sè, Butterfly invece cerca solo di mimare tale esistenza senza nemmeno impegnarsi ad affrontarla...quando poi le cose vanno male eccola che inizia:


  • Vede malizia in ogni dove, creando equivoci uno dopo l'altro;
  • Cerca di impiantare sensi di colpa a destra e a manca per attirare su di sè le attenzioni e dominare gli altri attraverso esso;
  • Alza i toni, sbatte le cose, usa la forza fisica sugli oggetti;
  • Si dipinge come vittima a terzi, senza senso apparente, usando qualsiasi scusa per lanciare accuse;

Sfortunatamente per lei, sia io che gli altri animali della fattoria, abbiamo imparato ad ignorarla, lo stesso Contadino le è sfavorevole. Ma qui non si tratta di guerra e di parti, si tratta di osservare ed io sono particolarmente bravo a farlo:

L'emozione insorge DOPO il pensiero che la richiama. Troppi gesti mirati a farsi sentire, quando è da sola non ne esegue alcuno. Troppe frasi mirate ad attirare l'attenzione, non ricevendone..scoppia.

I segni sono evidenti, nello specifico:


  1. Disturbo oppositivo provocatorio;
  2. tendenze aggressive;
  3. disturbo della condotta;
  4. disturbo da eccesso di attivazione iperattiva e da deficit di attenzione;
  5. disturbo paranoide di personalità;
  6. disturbo esplosivo intermittente;
  7. episodi depressivi minori o maggiori;
  8. ad alti livelli ( tra un pò) tendenze suicidogenee; 

E chi più ne ha più ne metta.

Dove Pulce vedeva buona fede e miglioramento (troppo spesso dimentico quanto è giovane, però apprezzo questo suo modo di vedere le cose, smaliziato ed anche saggio per alcuni punti di vista. Di fatto spesso mi salva dal vedere sempre e comunque tutto in modo complesso), io ho sempre visto calcolo e pianificazione, conoscendo Butterfly ci vuole tempo prima che mi convinca d'essere dorata anzichè placcata d'oro..come volevasi dimostrare, almeno stavolta avevo ragione.

Butterfly sta per esplodere, ma questa volta saremo compatti, questa volta si spiaccicherà solamente lei.

La vita è ingiusta? Le cose vanno male? Vorresti maggiore attenzione?

BENVENUTA NEL MONDO REALE, TU CHE PER PRIMA SEI SEMPRE STATA GIUDICE, GIURIA E BOIA...CHE EFFETTO FA STARE DALL'ALTRA PARTE?

mercoledì 4 dicembre 2013

Eppure...

La delusione è dura da sorreggere per chi ti ascolta, quando tu hai un crollo interno dovuto proprio alla delusione di aspettative o speranze, chi ti ascolta deve saperti reggere...figurati se chi ti ascolta non può farcela, figurati che male che ti fa. E lì o ti ripigli da solo, subito (devi saperlo fare), o sei fottuto perchè ti si incista e non la trovi più se non con molta fatica, ma intanto esce sotto altre forme difficilmente distinguibili.

In ogni caso, quando ti riprendi da solo perchè sai come si fa, qualcosa si strappa sempre e comunque, non puoi sanare tutto da solo, semplicemente non dipende tutto da te.

Per la seconda volta ti chiede di uscire, per la seconda volta dici di si e per forza di cose ti crei aspettative per la serata easy, puntualmente non può ma te lo dice poco prima e ti dice anche il motivo: una persona ha un problema, una paura, e la vuole con sè.

Andare da questa persona significa rafforzare la sua paura.
Non andarci è un atto d'amore, lei si mette in una posizione scomoda è vero, però non l'aiuta a farsi del male rifuggendo il mondo.

Inoltre, andandoci, non avrà cura di te e questo è tristemente vero. Di te che sei nella posizione invece di poter ricevere cure. Perchè?

Perchè un cavaliere sostanzialmente fa tre cose:

1. Ascolta
2. Chiede aiuto
3.Da un consiglio

Ascolta chi, e solo chi, è disposto a mettersi in gioco - non chi lo usa come secchio del vomito o rafforzo alle sue paure/manie/ossessioni/paranoie/etc - perchè gli tolgono energie che deve utilizzare con chi invece in gioco ci si mette e si fa male anche solo per essere lì.

Chiede Aiuto quando non sa come agire, non che decide in autonomia e poi si autocommisera in modo vittimistico.

Da un consiglio una volta ogni tanto, quando sa che può darlo.

Sei stato bravo a reagire da solo, sapevi come fare e hai ristabilito tutto. EPPURE...qualcosa si è strappato. Non potevi farci nulla, non dipendeva tutto da te.



martedì 3 dicembre 2013

Demotivation

Chi aiuta si prende un impegno e non si deve fare smontare dalla demotivazione dell’altro. Per  tale ragione, è fondamentale individuare quali sono i demotivatori o le energie di demotivazione.In tutte le famiglie, in tutti i luoghi di lavoro è sempre presente qualcuno che, di fronte ad una nuova proposta e di fronte all’entusiasmo altrui, trova da ridire e sottolinea la difficoltà dell’impresa. Ciò significa togliere la speranza e la fiducia . Per neutralizzare il demotivatore, è, pertanto, essenziale essere pronto a porre un immediato tappo, che argini l’intervento demotivante. Per esempio dicendo:”Va bé, ma tanto tu hai sempre da ridire!”



lunedì 2 dicembre 2013

Non sei dislessica nè, tanto meno, disgrafica.
Non al pc almeno, credo anzi che tu sia ansiosa in aggiunta a problemi di concentrazione, nulla di così remoto e grave.

E tuttavia la concentrazione è ciò che da inizio alle danze, poi se ti viene fatto notare, arriva l'ansia con mal di testa, tremori, pianti, e chi più ne ha più ne metta il tutto riducendosi alla paura del giudizio e dell'inadeguatezza.

Dovresti leggere qualcosa a voce alta, almeno per i termini, la punteggiatura ed il significato delle parole poichè hai un vocabolario scarno, eppure anche questo è facilmente recuperabile.

Esci da quella casa.

Esci e vattene lontana, è lì che covano i tuoi casini.

Indipendenza.

Facili a dirsi mi dirai, credimi è più facile uscire che pensare di farlo.

La concentrazione? Va e viene, vero? Quella parola era chiara in testa eppure ne hai scritta un'altra, tu stessa ti stupisci.

Quando senti che ti viene sonno fai una cosa: segnati che ora è, poi calcola quando mettere la sveglia a botte di un'ora e mezza.

Mettiamo che tu ti addormenti alle 23.00 e che devi essere al lavoro/scuola alle 08.00.

1. Calcoliamo dalle 23.00 a tranches di 1 h e 30 min

 23.00 - 00.30 - 02.00- 03.30 - 05.00 - 06.30 - 08.00

2. Mettiamo la sveglia all'ora più vicina al nostro limite imposto da scuola/lavoro per non arrivare tardi

Metti la sveglia alle 06,30 poichè il ciclo rem si consuma ogni 90 minuti circa, se ti svegli prima o dopo il tuo sistema interno ne risente e lì insorge una così detta *levataccia*.


Provaci, prendi quest'abitudine.


Piccolo colibrì

Piccolo colibrì che vivi in una gabbia, non hai mai visto altro, non pensi vi sia un Mondo;

Le ali sono piccole, strenua la fatica per muovere anche un piccolo balzello;
Ci hai provato qualche volta, il dolore e la fatica ti hanno detto che era inutile provare.

Piccolo colibrì che vivi in una gabbia, ti hanno aperto uno spiraglio, con fatica questo è vero, ma alla fine è andata bene;
Chi poteva farlo, per te, non ha esitato. Non ti ha solo portata in volo, ti ha insegnato come volare.

Piccolo colibrì che vivevi in una gabbia, appena sei stato sicuro del tuo volo l'hai spiccato, lasciando indietro chi ti ha insegnato.

Giusto o sbagliato, che importa ormai? Il cielo è vasto, sereno o nero pece...il cielo è la tua strada, vola basso oppure in vetta, vola solo o in uno stormo, continua a volare e spera di saperti adattare alle correnti, scegli tu se lasciare indietro chi vola con te o se fermarti ed aspettare.

Chi è rimasto nella gabbia per permetterti di fuggire non potrà più aiutarti, ormai è il passato, e come i morti l'hai dimenticato.

venerdì 29 novembre 2013

PREvaricare è POSsibile..ma ti fai male

Se me cerchi me ce trovi, come dice una mia carissima amica di Roma, tale "Tiranno" Laura.

Ed è proprio così, utilizzare il dono ci che viene fatto in termini di amore e cura per noi da parte di altri, contro loro stessi andandone a modificare il vero significato in una chiave puramente rivista..è un errore che si paga caro.

Prevaricare, Demotivare, Squalificare, Intimidire, Istigare, Sedurre, Manipolare, Imbrogliare, Opprimere...sono tutte cose che si possono fare, certamente, non fosse che attuandole ci si rigirano contro per strade diverse, complesse ma non oscure. Per non parlare del fatto che se si incrocia un Cavaliere finisce la pacchia, poi dipende dalla propensione dello stesso cavaliere, alla pietà.

Reinterpretare alcune azioni, mosse dal desiderio di aiutare nel concreto e trasformarle in pseudo squalifiche non è stata una bella mossa, tuttavia concordo con la visione di Hunter Adams corretta alla Masini Enzo...comprendo la spinta ma non giustifico l'eccessivo narcisismo costituito da parole vuote che servono solo a riempire ciò che non si vuole vedere.

Tanto tornerà su, accantonare (evitare) non serve a nulla o meglio non serve a scacciare. Serve solamente a tornare entro il guscio iniziale, cosa che non auguro a nessuno ma che non posso impedire.

A me ha fatto un po' incazzare questo modo di prendere il necessario, andare via e sputare nel piatto ove si è mangiato nonostante tutte le parole precedentemente proferite in merito alla questione.

Riconosco, tuttavia, che sia una reazione più che normale nella sua mediocrità non ragionata.

C'è un sacco di gente che invece di vivere vivacchia, rinfoltiamo i ranghi.

C'è anche un sacco di gente che si confronta, da aiuto senza nulla chiedere per sè, chiede aiuto senza malizia nè secondi fini. Sono queste le persone di cui mi sono innamorato, PREPOS è l'idea che amo, amo i pomeriggi soleggiati e le coccole di chi ricambia il mio sentire.

Grazie.






lunedì 7 ottobre 2013

Dipendente senza *assunzione*

Per introdurre il concetto di dipendenza senza sostanza c’è bisogno di evitare un elenco asettico e sostituirlo altresi con la risposta alla più che nota domanda: perchè arrivare alla dipendenza? Prendiamo in considerazione che una delle difficoltà che alcune persone incontrano nella vita, causa di disagi più o meno marcati, è definibile come l’incapacità di esplorare dentro sè stessi alcuni percorsi dell’essere umano.

Se una persona non riesce a trovare nel suo vissuto alcune di queste emozioni come possono essere la capacità di stupirsi, di voglia di ridere, il potersi incantare, il poter provare coraggio e la carica derivante da esso per potersi muovere in un certo modo, allora quella persona ricercherà cotali emozioni nella chimica. Ho usato la parola chimica e non sostanza chimica poichè le emozioni  altro non sono che reazioni chimiche, enzimi prodotti che stimola reazioni in altri organi, ecc.. 

In ambito psicobiologico, prendendo come esempio quanto elaborato da Cloninger, si distinguono tre tratti di base del temperamento : ricerca di novità, bisogno di ricompensa e paura della sofferenza e che ciascuno di essi causi l’attivazione di un determinato neurotrasmettitore ( dopamia, noradrenalina e serotonina).

Questo assunto è molto importante per poter capire quali neurotrasmettitori si attivino in risposta  a determinati controlli valutativi dello stimolo (CVS), che possono aiutare a restringere il campo sulla determinazione teorica di ciò che rende dipendente una persona a determinate situazioni mantenendo come riferimento l’emozione, o le emozioni, di base nel quale la persona è maggiormente catalizzato a causa del suo vissuto, tutto ciò chiaramente da un punto di vista chimico.

Come si arriva a poter definire la dipendenza in una visione omnicomprensiva a tutto tondo, per poterne poi intuirne e dedurne i rimedi, partendo dalla chimica del nostro organismo?

Prenderò in esame, in futuro, le sette tipologie di dipendenza senza sostanza maggiori e troverò all'interno delle stesse molti tipi dipendenti diversi l'uno dall'altro, alla base dell'emozione ricercata, ma simili per rapporto  dipendente.






domenica 6 ottobre 2013

Oggi mi sono imbattuto in questo articolo, la cui formula di scrittura è simile a molte recensioni informative (più o meno veritiere, la verità è un concetto che affronterò più avanti perchè molto complessa) votate a dare consigli partendo da una base di sfiducia, i quali (consigli) volgono a loro volta ad un atteggiamento di sfiducia tramite l'instillazione nelle persone della paura.

E' molto difficile trovare nei giornali o sulle prime pagine di internet notizie propositive volte a spronare una riflessione intelligente che possa portare un qualsiasi messaggio positivo.

Allora proviamo a cambiare i contenuti di ciò che viene propinato come "Paura di perdere/ Desiderio di avere" in uno slancio affettivo consapevole che fin troppe volte viene evitato.

Non contesto l'articolo in sè, alla fine fornisce informazioni utili, ma esse sono solo parole oppure si sta facendo qualcosa di concreto per fare in modo che questi alimenti spariscano e non vengano riformulati sotto altro nome? 

O meglio...c'è un elenco sterminato di alcuni brand commerciali da evitare (con tanto di marca!), e quelli da promuovere dove sono? 

Per esempio io lì conto 25 marchi definiti insalubri. 

E questi due scienziati, possibile non forniscano ai lettori anche un appiglio di speranza, su ciò che invece fa bene al 100% con tanto di marca annessa e della motivazione per cui i composti all'interno non diano problemi?  Io non credo, so chi sono queste due persone e non ho motivo di credere che si limitino ad una pubblicazione simile, credo che sia più una trovata da Facebook attribuibile a terzi.

Qual'è l'intento dell'articolo allora? Far venire un colpo a quello che, strabuzzando gli occhi dirà "Cazzo! Ho mangiato quella merda per 30 anni!! Sono fottuto"? Grandi, bel messaggio.

Tranquillo amico, anche se hai mangiato merda per 30 anni non hai mangiato SOLO merda, per cui togli quel piccolo prodotto. Non ho grandi consigli da dare però se giri su internet trovi un sacco di roba da mangiare che ti fa bene, la differenza con quella che ti nuoce è che la prima devi andarla a cercare, l'altra te la propinano in ogni dove.

Non sono questi articoli a risolverci i casini, anzi semmai li amplificano.

Lasciate perdere le marche, sapete già cosa mangiare, ma ciò che volevo sottolineare è il messaggio sottostante a questo articolo, quella frase che penetra attraverso le maglie della mente: vi do un elenco di verità assoluta, non faccio nulla affinchè questa verità venga consolidata però almeno vi spavento. Il fine? Non ha nessuna importanza al momento, non per Voi cari lettori.

Cosa chiederei io: gentilmente mi fornisce un elenco con almeno 50 prodotti, con la marca, che invece fanno bene e mi dice anche il perchè? Almeno bilanciamo lo sconforto del "Ho mangiato merda per 30 anni!!" con un "Oh, questo l'ho azzeccata !!" 

Greetings




















mercoledì 4 settembre 2013

HdL - Hell Dawn London

Ritorniamo a parlare di giochi – per la precisione di Hell Dawn London: questo gdr-online, ambientato in una Gran Bretagna post catastrofe, ultimamente funge da solida ambientazione per un gran numero di avventure. Vuoi per le atmosfere low-tech cupe, vuoi per la notevole popolarità di cui gode nel web, fatto sta che la serie successi che sfruttano il mondo di Hell Dawn London non pare avere fine.

Ci troviamo davanti ad un rpg  (role play game)che per mantenere ad alto livello i suoi contenuti ha scelto di narrare una storia dal principio ad una fine che è determinata dagli stessi giocatori e, si prospetta, molto lontana. Una storia che si presenta tutt'altro che leggera. Sullo sfondo di una civiltà ormai collassata, i giocatori ( la cui iscrizione è gratuita ed il cui gioco non prevede alcun blocco a posteri, da superare con donazioni in denaro come a volte avviene) potranno cimentarsi nei panni di uomini, o mutanti ferali, i cui scopi verranno decisi unicamente da loro stessi, in una storia edita a più mani.  

Il gioco di tipologia pbc (play by chat) si struttura su schermate nelle quali l'utente dovrà scrivere, non limitarsi a guardare imbambolato un personaggio grafico che combatte per ore, senza alcuna partecipazione attiva nelle scelte che, visto il modo in cui è strutturato, sono pressochè infinite. 

Non occorre alcun hardware specifico per giocare, la connessione ad internet basta e avanza.

L'unico limite è la vostra fantasia.




Visita il sito ed iscriviti:  Hell Dawn London



mercoledì 20 marzo 2013

Multiculturalità

Ore 06: 10 

Preghiera in arabo, cantata. La voce dell'uomo si espande nel palazzo a causa di una porta aperta per lavori...


Una voce con accento albanese si esprime, in italiano per ignoto motivo, alla volta del suddetto : BASTA CANTARE LA MATINA (non pronuncia le doppie, mai) !!!  SE CONTINUI FACIO TE MANGIARE MAIALE! ANEGO TE IN VINO!

L'arabo risponde, in italiano sempre, di non dare fastidio perchè altrimenti commette peccato mortale contro Allah .

Albanese: CHE COSA FREGA A ME DI TUO DIO? SE CONTINUO TI FAI ESPLODERE? MERCATO E' LONTANO DI QUA

Insulti in arabo ed albanese stretti...lo capisco dai toni.

Una sveglia divertente XD

martedì 26 febbraio 2013

Di donne, cavalier, pesci ed amori



C'era una volta un cavaliere coraggioso.
La sua armatura era luminosa e scintillante e lo scudo che portava, molto solido e radioso.
Cavalcava un unicorno alato ed insieme volavano alla luce del sole, sulla curva dell'arcobaleno.
Il cavaliere era lucente fuori e dentro di sè e conosceva bene il nome ed il significato di ogni colore del mondo.


Cavaliere Sara


C'era una volta un ragazzo di nome Federico che si stava recando dal dottore perchè da alcuni giorni aveva iniziato a sentire degli strani formicolii alle braccia. Era assolutamente determinato a farsi dare la giusta cura per non sentire più quel fastidioso disturbo. 
Il dottore lo visita, gli fa dire 33... e anche 34...e poi gli consigli di prendere una bella pastiglia rosa, al mattino, a stomaco pieno.
Così, il giorno dopo, fatta colazione, segue le indicazioni del suo medico ed esce di casa.
Sulla porta incrocia la sua antipatica dirimpettaia e appena sono vicini, le braccia di Federico si spalancano da sole, come le porte di un saloon, ed abbracciano l'incredula vicina di casa, che, avendo un pessimo carattere, borbotta insulti di ogni tipo e Federico è costretto ad uscire in fretta e furia dal portone, con il cuore in gola dalla sorpresa.
"Ma cosa è stato?" si chiede ... è anche un po' spaventato, non gli era mai capitato prima di allora ... durante il suo percorso sino al suo posto di lavoro, gli succede la stessa cosa con tutte le persone che incontra e la loro reazione è pressochè la stessa: c'è chi scappa, chi lo insulta, chi lo colpisce in testa con la borsetta, chi rimane impietrito ... ed il povero Federico riesce sempre meno a venire a capo della questione.
I giorni successivi si svolgono sempre nello stesso modo: si sveglia, mangia, assume la sua nuova pastiglia ed esce ad "abbracciare" sconosciuti!
E' però quasi del tutto convinto che sia iniziato senz'altro da quella pastiglia ...  eh si ... decisamente prima non si sarebbe mai comportato così ...  tant'è che è deciso: il giorno stesso, dopo il lavoro, sarebbe andato dal dottore per farsi levare quella medicina; così mentre cammina verso lo studio medico, incrocia una ragazza dallo sguardo terribilmente triste ... le sua braccia, come al solito, si spalancano e la abbracciano ... ma questa volta non viene scacciato ... la ragazza lo tiene stretto a sè e nell'orecchio, gli dice: "Grazie! Sei l'unico ad aver capito che ciò di cui avevo bisogno, adesso, era un abbraccio" ... poi lo salutò sorridendo.
Federico, per la prima volta, realizzò il potere di quel semplice gesto, l'effetto che ha fatto su quella ragazza e come abbia scaldato anche il suo cuore.
Decise allora di non passare dal dottore, ma di andare direttamente a casa ... l'indomani avrebbe continuato ad assumere la sua bella e strana pastiglia rosa, perchè aveva capito che quello che gli era capitato non era una sventura, ma un dono!

Cavaliere Ilaria



Un giorno, un pesce curioso, stufo di stare in acqua venne vicino alla riva e incontrò un bambino che giocava con la sabbia. Iniziarono a parlare, ed ogni giorno puntuali si ritrovavano sulla riva del mare a costruire dei bellissimi castelli di sabbia.
Così iniziò una meravigliosa amicizia, il bimbo che gli voleva tanto bene ogni giorno gli portava la sua merenda, ed il pesce era così felice che gli portava sempre qualcosa di nuovo : un pallone, un salvagente e altri giochi trovati in mare.
E mentre il tempo passava felicemente, il pesce si domandava quale segreto nascondesse quel bambino.
Fino a che un giorno incontrò i suoi occhi e capì che quello, era lo sguardo di un uomo impaurito.
Allora il pesce ritornò nel mare per chiedergli un grande favore : " Puoi regalarmi tutte le tue onde?"  ed il mare chiese al pesce "Perchè?", il pesce gli rispose "Le tue onde, che sono la tua essenza, quello che ti definisce, mi servono per aiutare il mio migliore amico". Così il mare, molto contento, gliele regalò. Il pesce, con gran fatica, nuotò velocemente per arrivare a riva ed il bimbo, appena lo vide, gli chiese come mai era stato via per così tanto tempo. Il pesce gli disse "Dovevo farti un regalo grandissimo, che desideravi da sempre".
Il bambino, incuriosito, gli disse " Dai dai, fammelo vedere" ed il pesce gli rispose "Basta che ti siedi sulla sabbia e aspetti..". Poco alla volta arrivarono le onde per cullarlo, per accarezzarlo, l'onda della felicità, l'onda della gioia e della serenità.
Il pesce vide improvvisamente la luce negli occhi del bimbo che rifletteva nella sabbia, l'ombra di un uomo. Il pesce lo abbracciò e ritornò nel mare, alla ricerca di nuovi segreti.

Cavaliere Marina   


martedì 19 febbraio 2013

Questionario

Definire con uno o più  aggettivi una donna che non vuole fare sesso:


  1. Frigida
  2. Apatica
  3. Fredda
  4. Depressa
  5. Disinteressata
  6. Impassibile
  7. Indifferente
  8. Insensibile


Definire con uno o più  aggettivi un uomo che non vuole fare sesso:

  1. Morto

mercoledì 13 febbraio 2013

Viaggiate su un vagone di macabra finzione...

Dire che mi avete stufato è essere cordiali, anzi direi extra garbati, visti i vostri precedenti.
Faccio fatica a parlare senza condannarvi, giacchè le vostre azioni hanno parlato chiaro finanche per le vostre intenzioni ed i vostri modi di agire e pensare, nemmeno foste divenuti come quei "padroni" che tanto vi fanno piegare le labbra in disgusto quando ne pronunciate i nomi. Allora perchè siete sempre così pedanti? Perchè questo tono di comando nella voce e nelle gesta?

Perchè come dice il titolo, viaggiate su un vagone di macabra finzione.

Vabbè eh, a ognuno il suo, cari HIS 4 COP (vi chiamo così, chi ha orecchie intenda) vi siete abituati a lavorare facile, a guadagnare producendo nulla più che aria e promesse e siete diventati, alla fine, come coloro che vi prefiggevate di combattere.

Non so nemmeno se è il caso di dirvi qualcosa, finora non l'ho fatto perchè mi apparite grottescamente buffi quando lavorate con me, par quasi che siate stati vomitati da un mondo così surreale da non poter essere che il frutto della mia immaginazione.

Povero il figlio che porti in grembo, Eva.

Noi non deporremo le armi per asservirci al giogo che voi avete adottato come male minore e tuttavia non attaccheremo per primi poichè non amiamo infierire sulla gente ignorante.

Poveri i figli che aspettano giustizia da te, Ponzio Pilato.

Spero solo di poter dire la mia quando le fiamme dell'inferno vi inghiottiranno, fino ad allora mi farò due risate nell'ombra poichè voi siete impossibili da contenere.

Quanti psicologi ci vogliono per cambiare una lampadina?
Uno, ma la lampadina deve voler cambiare.

Voi nemmeno l'autocoscienza per capirlo avete.

Auguri

martedì 12 febbraio 2013

Uther, ma che cazzo infilzi i sassi?

1. Penso ad un progetto e ne stabilisco le linee primarie;

2. Avverto i partner ed insieme ne stiliamo un piano concreto;

3. Dopo aver valutato il budget ed averlo fissato a grandi linee, inizio a reclutare personale per attuarlo;

4. Suddivido i compiti tra i miei uomini e quelli dei miei partner, chiedendo loro un certo ritmo ed una certa performance;

5. Mi accorgo che non ci riesco, così chiamo  altri uomini che avevo lasciato fuori in principio, arrangiando una motivazione che verge più sulla bandiera che non sullo stipendio;

6. Le cose funzionano a spizzico perchè seppur io abbia, ormai, un esercito in campo pecco di generali per guidarli e, spesso, mi ritrovo con problematiche collaterali;

7. Riesco a finire il progetto, non si sa bene come, avendo speso X ore per farlo e X^2 ore per rimetterlo a posto;

8. Attendo sei mesi, poi carico di buoni propositi e con la giusta esperienza riparto dal punto 1;

9. Non si sa bene perchè, tutti i punti si ripetono.

Io sono uno dei "soldati" non l'organizzatore, e come gli altri sto ben calmo all'accadere di queste cose, quasi rassegnato ma in realtà è un torpore indotto. Mio Re...d'accordo che una pietra non cava sangue, ma mica è certo che infilzarla, siccome sta zitta, significa che non le fa male eh.



venerdì 1 febbraio 2013

Non avevate detto che...?

Tamponare una persona in autostrada e poi battersela alla chetichella per 15 Km circa, prima di farsi venire un ripensamento e fermarsi....non è reato a meno che il tamponato non si sia ferito. Non importa molto che, non potendo conoscere le condizioni fisiche del tamponato, si rischi l'omissione teorica...se quello è illeso, l'omissione non esiste perchè non vi è, di fatto, alcun soccorso da apportare.

Gli avvocati si affannano a dire che "è strano come comportamento, se si ha ragione, fuggire" ma in realtà dipende da persona a persona, vediamo qualche motivazione (giusto per avere mente elastica):

1. Ragione o meno, la paura mi ha colto e mi sono fermato solo quando sono riuscito a placare l'ansia;

2. Ero arrabbiato per essere stato speronato dall'auto innanzi a me, per cui ho perso il controllo ed ho accellerato;

3. Non mi sono nemmeno accorto, lì per lì, di averlo toccato in modo così pesante. Quando me ne sono avveduto, non vedendolo sopraggiungere, mi sono fermato;

4. Le emozioni, in quel momento, erano così intense che non saprei descriverle, ho realizzato solo dopo pochi minuti ciò che e dovevo fare , e mi sono fermato, emergendo dall' "imbambolo" temporaneo;

5. Non credevo che fosse una cosa grave, non ho valutato bene la cosa ma d'altra parte non ne ho i mezzi. Non ho visto la macchina rompersi e mi sono accorto della mia solo quando si è fermata. Allora ho collegato e sono rimasto sul posto ad aspettare i soccorsi;

6. Avevo para di aver commesso un errore grave, non sapevo cosa fare nè a chi dirlo, mi sembrava che la tesa mi esplodesse. Non ricordo molto di quei momenti;

7. Credevo di aver causato l'irreparabile, che chiunque avesse a che fare con me, da allora e per quel motivo mi avrebbe sempre considerato un impiastro. Per me è dolorosissimo, non avere il riconoscimento da terzi.


Tutte queste motivazioni sono validissime per la persona, e l'emozione è come il mal di testa, non si può diagnosticare nè confutare..di conseguenza, maggiore è il reato contestato, maggiori sono i diritti che lo Stato deve necessariamente garantire all'imputato, per cui mi trovo, alla fine, d'accordo con la sentenza.

Il tamponato si è comportato onestamente, non avendo ferite nè malesseri non li ha denunciati (avrebbe potuto, con pieno successo) per cui non è scattato il provvedimento per omissione di soccorso. Ha dichiarato di non poter dire con assoluta certezza se il tamponamento sia avvenuto per colpa sua (uscita laterale) o del tamponatore (manovra di sorpasso tardiva) in quanto non poteva vedere dietro.

Chi ha tamponato ha detto, con sicurezza assoluta, di non aver commesso errori, e la cosa fa ridere perchè subito dopo l'incidente, quando i due si incontrarono a 15 km dal luogo del colpo, questo disse al tamponato "Ma che cosa è successo?".

Il perito ha dato ragione al tamponato ma essendo l'assicurazione la stessa per ambedue, ha preferito ritardare e contestare il pagamento.

Che dire...questa legge e questi modi di fare sembra che spingano a commettere reati di falsa testimonianza, perchè altrimenti è facile restare vittime in senso ampio, di un sistema e di altri furbetti. In realtà dico SEMBRA perchè non è così...niente processi alle intenzioni, ci si basa sui fatti avvenuti non su quelli ipotetici..e questa è una garanzia. Se il tamponatore deve arrivare a certi giochetti...ha tutta la mia compassione e pietà; io sono a posto così.  

giovedì 31 gennaio 2013

Gli umani sono come i fagioli....ti parlano dietro

Qui si parla di assoluta distanza tra la persona X e la persona Y per la quale la persona X si adopera, credendo di fare una cosa notevole e passando la vita, in seguito, ad auto referenziarsi sul

"Io per Y ho fatto questo e quello, una fatica bestia, sono quindi una grande, mitica, fantastica, numero uno, wow...persona X".

Sveglia Persona X...questo è il mondo reale, dove ci sono altre entità oltre a te, e questo ci porta ad una domanda cruciale:

Ma tutte queste cose che fai per Y, lui/lei te le ha chieste, o hai deciso tu di immolarti per poterti poi, in seguito, auto eleggere PERSONA X dell'anno e continuare a non vedere?

No? Sbaglio? Eh beh detta così è troppo dura, eppure è esattamente così.

Prima di fare o non fare qualcosa a nome o per conto di Y, devi stabilire una relazione sana con Y.

Chiedi.

E se proprio non ce la fai, esponi la tua angoscia, senza fare atti.

Persona X, tu vali e  sei amata non per ciò che dimostri, quindi mettiti l'anima in pace su questo.





venerdì 25 gennaio 2013

Questione di riempimento

All'inizio pensavo che fosse una questione di trattenere dentro di me qualcosa, fosse fisica od emozionale, per l'angoscia di perderla. Era la soluzione più semplice che la mia mente e la mia preparazione mi suggeriva, non che fosse cosa da poco ma avrei saputo come fare ad affrontarla. Chiaramente non era così.

Non è trattenere, è l'avidità di prendere tutto e subito perchè poi la carestia arriva, sapendo bene che prendendo tutto non si fa la scorta nè ci si prepara alla carestia stessa in modo soddisfacente.

Il circolo vizioso era costituito da una serie di costrutti strani, ma la cosa più strana è che si innescavano solo quando raggiungevo un senso di piacevolezza momentaneo, anzichè lasciarmelo godere, beh...


Ecco cosa intendeva il Re, dicendo la storia del mi merito di..

Riempimento, Sfregio, Torpore...bella roba si, peccato che alla ripresa dei giochi non stai nemmeno in piedi. Tutto gioca attorno alla Regina Solitudine Angoscia, perchè non vuole che incontri sua cugina, la Principessa Solitudine Creativa...ci ho fatto amicizia ma non so quanto durerà, non sono tipo molto equilibrato.

Intanto chiamiamo le cose con il loro nome e vediamole quando arrivano, meglio che lasciarsi trasportare.


domenica 13 gennaio 2013

Care or Cure?

Stamani ho dato un occhio piuttosto approfondito ai sette passi, direi che alcuni mi sono estremamente semplici da completare ed altri invece sono paragonabili all'ascesa dell'Olimpo per il più zoppo dei popolani di una Polis.

Mi osservano dalla techa, immoti nella loro piatta forma, eppure carichi di tutto ciò che è il credo che li ha forgiati, con la cura di chi li ha scritti.

Cosa volevano comunicarci? Quale impegno vi hanno infuso?

Domande, anche delle più semplici, per le quali intuisco la risposta ma è troppo emotiva per poterla mettere per iscritto, perderei qualcosa nel farlo, non ho la minima intenzione di provarci oggi.
----------------------------------------------------------------------------------------------

Sono tornato al lavoro con serenità sufficente da affrontare ciò che mi era parso come un attacco frontale alla mia stessa essenza. Ho applicato la deliranza ad esso più che non altre forme di constrasto o rifugio, non volevo perdere del tutto il contatto bensì raffreddarlo per poi riavvicinarmi, sotto le righe, con l'invisibilità che ho imparato a gestire. Nel tempo ha chiaramente funzionato, non che mi aspettassi qualcosa, ma la reazione di attaccamento accennato (quasi timidamente protratto) mi ha lasciato il sorriso perchè ancora una volta ho avuto la certezza che l'effervescenza di taluni non alterna cura a disprezzo, ma angoscia interna ad euforia...questo lo comprendo meglio, potendo sia aiutare se richiesto e , anche e soprattutto tenere conto dell'altro come mio simile, quando cade nel nero abisso.

Fosse stato diverso, fosse stato intenzionale, sarebbe stato più infimo il poter tenere conto, avere cura, poichè la deliranza mi avrebbe portato lontano dai ferali colpi volti alla mia persona, su mio stesso comando. Quando si è troppo lontani o ci si impegna a tornare (rischio delusione) o si coinvolge/ci si fa coinvolgere ( e lì, se va male, son dolori seri).

Beh ora si va avanti, nel nostro cammino costellato di attività simili ma ogni volta diverse, pregne della stessa sostanza dei sette precetti che ancor mi fissano, immoti nella loro teca di vetro.

Per oggi tutto bene, mio padre è ancora ricoverato in ospedale ma non ha nulla in apparenza, è solo molto testardo. Si è sentito male 15 giorni fa ma non risultava nulla e quindi ha firmato per uscire. Ieri di nuovo, due volte, alla fine l'hanno inchiodato al letto ehehe. Non vuole che lo si vada a trovare, tanto è solo fino a lunedì, la sua solita cocciutaggine nel non mostrare dolore quando non riesce a controllarlo. Va bene, accordato caro Av.


Tanto vedo lo stesso sotto la tua coltre di nebbia, che innalzi volutamente come Merlino.

Bye