giovedì 31 gennaio 2013

Gli umani sono come i fagioli....ti parlano dietro

Qui si parla di assoluta distanza tra la persona X e la persona Y per la quale la persona X si adopera, credendo di fare una cosa notevole e passando la vita, in seguito, ad auto referenziarsi sul

"Io per Y ho fatto questo e quello, una fatica bestia, sono quindi una grande, mitica, fantastica, numero uno, wow...persona X".

Sveglia Persona X...questo è il mondo reale, dove ci sono altre entità oltre a te, e questo ci porta ad una domanda cruciale:

Ma tutte queste cose che fai per Y, lui/lei te le ha chieste, o hai deciso tu di immolarti per poterti poi, in seguito, auto eleggere PERSONA X dell'anno e continuare a non vedere?

No? Sbaglio? Eh beh detta così è troppo dura, eppure è esattamente così.

Prima di fare o non fare qualcosa a nome o per conto di Y, devi stabilire una relazione sana con Y.

Chiedi.

E se proprio non ce la fai, esponi la tua angoscia, senza fare atti.

Persona X, tu vali e  sei amata non per ciò che dimostri, quindi mettiti l'anima in pace su questo.





venerdì 25 gennaio 2013

Questione di riempimento

All'inizio pensavo che fosse una questione di trattenere dentro di me qualcosa, fosse fisica od emozionale, per l'angoscia di perderla. Era la soluzione più semplice che la mia mente e la mia preparazione mi suggeriva, non che fosse cosa da poco ma avrei saputo come fare ad affrontarla. Chiaramente non era così.

Non è trattenere, è l'avidità di prendere tutto e subito perchè poi la carestia arriva, sapendo bene che prendendo tutto non si fa la scorta nè ci si prepara alla carestia stessa in modo soddisfacente.

Il circolo vizioso era costituito da una serie di costrutti strani, ma la cosa più strana è che si innescavano solo quando raggiungevo un senso di piacevolezza momentaneo, anzichè lasciarmelo godere, beh...


Ecco cosa intendeva il Re, dicendo la storia del mi merito di..

Riempimento, Sfregio, Torpore...bella roba si, peccato che alla ripresa dei giochi non stai nemmeno in piedi. Tutto gioca attorno alla Regina Solitudine Angoscia, perchè non vuole che incontri sua cugina, la Principessa Solitudine Creativa...ci ho fatto amicizia ma non so quanto durerà, non sono tipo molto equilibrato.

Intanto chiamiamo le cose con il loro nome e vediamole quando arrivano, meglio che lasciarsi trasportare.


domenica 13 gennaio 2013

Care or Cure?

Stamani ho dato un occhio piuttosto approfondito ai sette passi, direi che alcuni mi sono estremamente semplici da completare ed altri invece sono paragonabili all'ascesa dell'Olimpo per il più zoppo dei popolani di una Polis.

Mi osservano dalla techa, immoti nella loro piatta forma, eppure carichi di tutto ciò che è il credo che li ha forgiati, con la cura di chi li ha scritti.

Cosa volevano comunicarci? Quale impegno vi hanno infuso?

Domande, anche delle più semplici, per le quali intuisco la risposta ma è troppo emotiva per poterla mettere per iscritto, perderei qualcosa nel farlo, non ho la minima intenzione di provarci oggi.
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Sono tornato al lavoro con serenità sufficente da affrontare ciò che mi era parso come un attacco frontale alla mia stessa essenza. Ho applicato la deliranza ad esso più che non altre forme di constrasto o rifugio, non volevo perdere del tutto il contatto bensì raffreddarlo per poi riavvicinarmi, sotto le righe, con l'invisibilità che ho imparato a gestire. Nel tempo ha chiaramente funzionato, non che mi aspettassi qualcosa, ma la reazione di attaccamento accennato (quasi timidamente protratto) mi ha lasciato il sorriso perchè ancora una volta ho avuto la certezza che l'effervescenza di taluni non alterna cura a disprezzo, ma angoscia interna ad euforia...questo lo comprendo meglio, potendo sia aiutare se richiesto e , anche e soprattutto tenere conto dell'altro come mio simile, quando cade nel nero abisso.

Fosse stato diverso, fosse stato intenzionale, sarebbe stato più infimo il poter tenere conto, avere cura, poichè la deliranza mi avrebbe portato lontano dai ferali colpi volti alla mia persona, su mio stesso comando. Quando si è troppo lontani o ci si impegna a tornare (rischio delusione) o si coinvolge/ci si fa coinvolgere ( e lì, se va male, son dolori seri).

Beh ora si va avanti, nel nostro cammino costellato di attività simili ma ogni volta diverse, pregne della stessa sostanza dei sette precetti che ancor mi fissano, immoti nella loro teca di vetro.

Per oggi tutto bene, mio padre è ancora ricoverato in ospedale ma non ha nulla in apparenza, è solo molto testardo. Si è sentito male 15 giorni fa ma non risultava nulla e quindi ha firmato per uscire. Ieri di nuovo, due volte, alla fine l'hanno inchiodato al letto ehehe. Non vuole che lo si vada a trovare, tanto è solo fino a lunedì, la sua solita cocciutaggine nel non mostrare dolore quando non riesce a controllarlo. Va bene, accordato caro Av.


Tanto vedo lo stesso sotto la tua coltre di nebbia, che innalzi volutamente come Merlino.

Bye