domenica 22 dicembre 2013

Prepos Gdr

Cerco di parlare in modo semplice, non semplicistico, del gioco di ruolo dal vivo in chiave Prepos ( o cercando un adattamento ad esso) che oggi mi è stato balenato dal Professor Masini come possibile evento da sviluppare. Tenendo presente ciò che il Professor Moreno proponeva con la voce Teatro della Spontaneità, e del fatto che io voglia esprimere semplicemente un divertimento intelligente misto a ciò che Prepos riflette, cercherò di seguire questa linea di pensiero senza andare troppo nel dettaglio:

si tratta di interpretare un ruolo che viene dato dall'esterno, da chi osserva solitamente e non c'è in tutto questo un dover interpretare BENE la parte, anche perchè non c'è nessun tipo di stereotipo da prendere come esempio, a me interessa come la persona vive e vede un dato ruolo poichè, altrimenti, diventa impossibile far penetrare a fondo, in una situazione giocosa, un messaggio virtuoso.

Non serve essere un soldato per interpretarlo, non serve nemmeno sapere per forza cosa fa un soldato..basta averne una propria idea ed iniziare, il resto verrà da sè e dall'Osservatore che a differenza di un Giudice è lì per instradare non per correggere, non c'è una via corretta..c'è la via della persona rispetto alla persona.

Questo è il valore aggiunto.

Certamente per idealtipi Avaro, Invisibile e Delirante sarebbe preferibile una situazione gruppale di condivisione, sociodramma, poichè altrimenti, rispettivamente, si chiudono, si avvitano e divergono da sè stessi ulteriormente; per tutti gli altri va bene una cosa più centrata su sè stessi, uno psicodramma, altrimenti si rischia che un Ruminante prevarichi gli altri per mostrarsi, che uno Sballone precipiti nella sua angoscia post evento, che un Apatico si cristallizzi per la mancanza di stimoli precisi e mirati a sè e che un Adesivo vada ad auto seppellirsi per seguire un gruppo che in realtà è stato comunque creato per fornir virtù.  

Tenuto conto di questo particolare, assai rilevante al fine preposto, si può tranquillamente articolare il gruppo socio affinchè risulti essere un' utenza che riceve alcuni cartellini rappresentanti le relazioni di affinità ed opposizione ed il gruppo psico  che venga invece incentrato a rappresentare le emozioni di base.

Il gioco può svolgersi come segue :

Un'emozione di base si presenta e dopo aver espletato ciò che è, chiede al pubblico socio di rappresentare in forme e modi scenici (almeno a coppia, preferibilmente a gruppi) quali ed in che modo le relazioni di affinità ed opposizioni si legano ad essa, quali attentati ai sentimenti possono essere scatenati da tali relazioni, quindi annettere ad ogni situazione anche l'antidoto all'opposizione ed all'attentato stesso. Infine l'emozione di base può tranquillamente espletare che cosa sia diventata, quale passaggio da involuto ad evoluto ha effettuato e che cosa sia cambiato in lei.

Tutto questo non è solo formazione bensì ha in sè una potenziale chiave simbolica, narrativa e dinamica tale che, se sfruttata a dovere sotto l'occhio e la mano di un Osservatore che sappia essere guida anche invisibile, possa instaurare dentro la persona una consapevolezza piuttosto potente e difficile da dimenticare proprio perchè non è solo studiata su un libro bensì è vissuta, per quanto sia ludica l'esperienza, sulla propria pelle. 


 




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