Per fortuna c'è chi sa difendersi,
anche se alle volte si tratta per lo più di reazioni al colpo ricevuto, non
avere un vero e proprio book di difese e soprattutto un metodo sicuro per
riconoscere tali attentati nel momento cui vengono attuati, porta a ricevere il
colpo in pieno e poi, per chi ha la forza o lo spirito a reagire. Si impara
sulla propria pelle che ci se la può fare e si da alla propria ingiustizia
subita tanti nomi: rabbia, coraggio, orgoglio...è senso di giustizia,
null'altro.
L'orgoglio porta
ad ottenere l'indipendenza, la stima
degli altri, le conferme della propria identità e della propria persona. Al
negativo l'orgoglio produce solitudine, eccesso di vita mentale, ruminamento
interiore, insoddisfazione. Può essere una risposta, una strada che si decide
di intraprendere che però esclude l'umiltà e di conseguenza l'affettività.
La rabbia si autoalimenta, non è una soluzione ma una risposta emotiva ad una situazione che a volte non termina risolto il problema, sembra che sia sparita ma è latente in ricarica e poi esplode ciclicamente quando diventa il modo per affrontare le difficoltà. Anch'essa esclude umiltà e di conseguenza alla fine porta ad avere terra bruciata attorno.
Il coraggio non centra, subire attacchi ai sentimenti non rende coraggiosi, rende doloranti, paurosi, disillusi e per questo ancora più aggressivi, spesso con chi non centra alla fine.
Vediamo uno,
la seduzione ( cit. Prepos)
Il seduttore agisce sui sogni e non sui bisogni e cattura la vittima
attraverso l’immagine della vittima che viene restituita dal rispecchiamento
nel seduttore. La seduzione offre al soggetto qualcosa che non ha, o meglio fa
apparire al sedotto di essere quello che non è e che sogna di essere. Il
seduttore recita all’interno dei sogni della vittima, quegli stessi sogni che
la vittima non ha mai ammesso a se stessa di avere. Il terreno su cui muove la
seduzione è sempre irreale e le pressioni esercitate sull’anima la portano
ovunque alla ricerca di un posto che non c’è. Il processo di estraniazione
avviene mediante l’allontanamento dell’anima e la illusione che i suoi sogni
possano essere reali e soddisfatti. Tali sogni sono però lontani dalla identità
della persona, appartengono ad un mondo che la persona ha forse immaginato o ne
ha un ricordo o ha costruito su questo le sue pretese di completezza.
L’illusione ha come esito la disillusione, così come la seduzione ha come esito
la delusione. Il processo più grave è quello dell’illusione/disillusione
giacché la persona ha paura di farsi raggiungere dall’angoscia di separazione.
Fino a che era sedotta entro la cornice dei suoi sogni poteva coltivare il
desiderio di unità e di fusione gratificante e finalmente totalizzante, quando
si disillude avverte di tradire i suoi sogni e teme di non poterli possedere
più. Dunque scappa dall’angoscia e, animatamente agitata (isterica) cerca di
raggiungere ciò che non esiste.
L’antidoto ai sogni della seduzione è la terra: i piedi per terra e la coscienza delle cose di cui si ha davvero bisogno. Meglio ancora della terra l’immagine a cui rifarsi è quella del fango: spesso i sogni da cui attinge energia la seduzione sono quelli nascosti nella persona che non sono mai stati pienamente considerati, accettati pur nella loro impurità, compresi ed elaborati. In essi vi è il seme della futura delusione che rimanda esattamente quello che si è investito nel processo di acconsentimento alla seduzione.
Esempio:
Mario: Un giorno lascerò mia moglie per te e staremo assieme in quella casa che abbiamo visto, ti amo e non posso stare senza di te. Ci vediamo questo week end?--> Poggia su un sogno da realizzare ma non vi sono riferimenti concreti, a parte la soddisfazione di un bisogno, utilitaristico, a breve termine
Maria: Ci vedremo il week end in cui lascerai tua moglie. --> Pone un riferimento concreto basandosi sulle parole dette dall’altro.
Se è un
seduttore, rifugge in qualsiasi modo. Altrimenti, se è sincero, lo farà oppure
esprimerà sinceramente i suoi problemi ma con una forma mentis aperta alle
soluzioni
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