lunedì 4 agosto 2014

TRASCENDENZA

Infine giunse il tempo in cui il premio venne reclamato.

L'entità chiamata Prepos diede un paio d'ali dorate ad un Cavaliere, esse sarebbero servite per trascendere l'esistenza umana, erano anche un simbolo che riconosceva al Cavaliere, agli occhi di tutti gli altri, la leadership di guidarli.

Formica tentennò alla vista del prescelto, qualcuno dei suoi confratelli ma non lei, questo le causò un irrigidimento del corpo che Gufo notò ma non le disse nulla, altresì lanciò un'occhiata a Colibrì e Cigno, fu lei a muoversi verso Formica ed appoggiarle una mano sulla spalla, parlandole con tono sì lieve da far addormentare un predatore in caccia.

- Che cosa c'è Formica?-

- Avrei voluto io la leadership e le ali, non capisco: io lavoro giorno e notte come Cavaliere, conduco una legione di non poco conto..eppure non mi viene riconosciuto. Nessuno lo capisce e non so cosa Prepos voglia da me! Chi è questo Cavaliere che merita il premio??!!  - alzò la voce indicando quella persona sulla cui schiena due ali dorate illuminavano il territorio circostante. Egli si girò verso ella ma il suo volto, abbagliante, era invisibile. Formica lo additò con fare inquisitorio - Non è giusto! Io ho dato tutto e premiano te che neppure si sa chi sei!!! -

La cadenza del discorso, sempre più improntato su delusione e risentimento, la vide agitarsi e compiere tre passi avanti nel suo gesticolare. La rupe che li ospitava, sebbene fosse ampia e spaziosa, cedette da un lato e trascinò Formica giù di sotto. Il peso dell'armatura e l'altezza vertiginosa la videro cadere a piombo verso un suolo che si faceva sempre più vicino, sempre più mortale. Nessuno sarebbe sopravvissuto ad una caduta simile.

Il Cavaliere alato saltò nel vuoto dietro a Formica, allineò braccia e gambe in una posizione simile ad un soldatino di piombo, raggiungendo una folle velocità di caduta e quindi anche Formica, che abbracciò con forza. La voce di Prepos risuonò nell'aria:

- Solo chi possiede le ali tornerà in alto, è inutile attaccarsi...senza ali ci si schianterà. Se le doni una tua ala potrete planare, assieme, ma non risalire al livello della vita terrena, tanto meno trascenderla verso l'alto -

E mentre Formica vedeva la sua fine sempre più prossima, l'altro si strappò ambedue le ali e le impiantò con forza nella schiena di lei. A quel gesto, fatto con una buona percentuale di sofferenza, paura ma anche gioia e accettazione delle cose, Formica aprì la bocca  -Perchè ti hanno dato la trascendenza?- , lui ora le sorrise e senza le ali addosso il suo viso le fu conosciuto - Spesso dici che non si capisce quello che dico, spero che questa volta saprò dare miglior immagine alle mie parole. Ho le ali dorate perchè non mi è mai interessato possederle, credo- le ali di Formica divennero rosse come il fuoco, l'energia interna e la bellezza che ella incarnava da sempre, vennero finalmente viste.



Fu un attimo: la neve si alzò in una nuvola di candido pulviscolo per accogliere i fragili corpi dei cavalieri, ma mentre Formica si ritrovò ad ascendere la montagna, volando, fino all'altezza degli altri, dell'altro non vi fu più traccia, salvo la sua armatura impressa ed immota nella neve. Fu Gufo ad accoglierla con una stretta di mano mentre le due ali iniziavano a dissolversi nel vento.



- Lui è morto per farmi tornare dove mi ero persa?-

- No, Formica, lui non è morto. Semplicemente non è qui con noi, adesso-

- Tornerà? Vorrei parlargli -

- Un giorno, forse -




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