Lèon si trova ad osservare ed ascoltare il verbo che gli viene mosso, si muove con attenzione e tace a lungo andando ad individuare quasi subito l'origine delle parole che sente e dei movimenti che vede: auto protezione e paura, la vede sondare il terreno con cautela. La sua reazione è di accoglienza ed alleanza con lei, la ascolta ed annuisce muovendo un sorriso di comprensione e lasciando che il silenzio colmi il resto. Gli fa tenerezza, è disposto ad accettare questo ed altro senza alcun pregiudizio.
Chàma non si lascia influenzare dal sentimento, lui è solo raziocinio accoppiato ad una vista che va ben oltre il verbale, vede tutto: detti, non detti, realtà non sempre apprese nemmeno dal soggetto che le vive, attentati ai sentimenti in atto e così via. Per lui tutto è chiaro. Siccome è coinvolto emotivamente va allora in conflitto per cui da fondo a tutte le sue energie, così soverchia Lèon. Lo schiaccia. Lo tiene muto. Lui vede manipolazione indiretta, vede dipendenza affettiva non del tutto consapevole e la sua risposta è immediata: libertà! Agisce immediatamente al fine di aprire quella che vede come una gabbia.
Chàma cerca sempre di liberare gli altri dai condizionamenti, che lo vogliano o meno ed è qui che Lèon normalmente lo regola ma non stavolta, non quando è coinvolto. Leòn sa che fare così la spaventerà ancora di più e non vuole anzi tenderebbe a coccolarla comprendendo i suoi problemi e mandando un feedback di quiete, senza contraddire smorzandone i toni. Chàma non se ne accorge o comunque gli importa meno perchè nella sua dimensione la libertà vale qualsiasi prezzo da pagare per ottenerla, sicuro che dopo il liberato lo ringrazierà, in senso metaforico. Chàma vede una demotivazione in quelle parole e reagisce chiedendo una cosa simile alla ragazza, simile ma meno spaventosa, la quale chiaramente conferma la cautela adottata in prima istanza e meno pressante in questa. Lèon si ferisce, Chàma lo osserva e decide di proteggerlo. Per fortuna Lèon ha molta fiducia negli altri, soprattutto in lei, per cui cerca di abbassare il tiro.
Chàma non sa gestire i rapporti umani, è più una banca dati con letture, azioni e risposte, risulta goffo e a volte anche intimidatorio, squalificante oppure istigatore. Lui sa cosa fa e crede che ciò che fa sia giusto in funzione di alcuni schematismi che in effetti funzionano ma se e solo se contestualizzati ed adattati. Per questo c'è Lèon che però non viene interpellato: sia lui che Chàma tengono a questa persona ed il secondo è più forte del primo come solidità interna. Parla a sproposito, si salva in zona Cesarini e poi, dopo, quando Lèon riprende il controllo rimette le cose a posto. Non sempre però ce la fa, a volte arriva tardi.
Lèon ha appena teso la mano a Chàma, il quale non sa se accettare perchè verrebbe meno il controllo sulla realtà, però sa che lui e Lèon sono una cosa sola, per cui stavolta accetta l'aiuto umano, fornendo a sua volta quello analitico nel difficile tentativo di restare in equilibrio senza predominare nè con il raziocinio nè con la pulsione, o quantomeno di non lasciare del tutto la briglia.
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