Queste furono le parole di Camaleonte, assistito da Quokka e Gufo con i quali aveva già discusso dell'eventualità nefasta e con essi si era prefissato un paio di obiettivi: essere sempre e comunque in grado di non invischiarsi nella mischia, fare di tutto affinchè la falange restasse unita al di là delle scaramucce interne.
Colibrì si destò dal torpore che la notte aveva profuso in lei e si mosse in direzione d'egli, sotto il velo leggiadro della sua tenda ampia e spaziosa, prese quindi una lancia dalla rastrelliera ed invitò, con un silente cenno, Camaleonte a farsi avanti, il quale estratta la spada ed imbracciato il rotondo scudo che ne copriva più della metà del corpo, si fece avanti annuendo.
Colibrì sorrise da sotto il suo elmetto leggero, l'armatura la rendeva cangiante nei colori quasi quanto quella di Camaleonte, la differenza stava nel contrasto tra le "punte" che la contornavano ed il resto della corazza quasi evanescente.
- Una lancia da fante? Ma una volta scagliata come farai a difenderti dalla mia spada? - non fece in tempo a terminare la frase che si trovò a strizzare gli occhi e serrare le mascelle per il contraccolpo appena ricevuto: Colibrì aveva eseguito due piroette in aria, angolate ad un punto che era incredibile il fatto che fosse atterrata in piedi, portando perciò la punta della lancia a colpire in diagonale, e con tutto il peso del corpo, lo scudo di Camaleonte. Egli arretrò di due passi, barcollando sotto la potenza dell'attacco. Il debole della spada si innalzò verso il cielo dietro di lui, abbassò un attimo lo scudo onde vedere la sua avversaria. Strabuzzò gli occhi quando se la ritrovò davanti con un baricentro bassissimo, in equilibrio e quasi inginocchiata rispetto a lui. Le gambe erano flesse, la lancia puntava alla di lui gola in diagonale ed era tenuta con ambedue le mani a distanza corta tra esse, la flessione delle gambe suggerirono a lui ch'ella fosse pronta a scattare in avanti, verso l'alto.
D'istinto cercò di sfruttare la gravità per batterla sul tempo di esecuzione, tentò quindi un fendente mirato alla sua testa ma la Maestra fu più rapida, con un movimento semi circolare del braccio mancino fece intraprendere alla lama una traiettoria atta a coprire 180 gradi da un lato all'altro con la lama ad altezza caviglia, la sua velocità era impressionante: con un movimento che avrebbe slogato la spalla a molti, era riuscita a far compiere un cambio di traiettoria alla punta della lancia, da diagonale ascendente a colpo laterale dalla sua sinistra a destra. Camaleonte dovette rinunciare all'attacco e spostarsi indietro alzando il piede destro per non venire azzoppato, sentì la lama sfiorargli la suola dello stivale. Pronto per riattaccare dovette però spendere alcuni istanti per bilanciarsi, la Maestra però stava già affondando e la punta della lancia raggiunse il di lui addome, sebbene non vi penetrò fino alla carne, si incagliò nelle piastre.
Immediatamente Camaleonte mosse il braccio sinistro, recante lo scudo, dietro di sè e quindi caricandolo con il peso del corpo eseguì uno sgualembro roverso dall'alto a sinistra verso il basso a destra, Colibrì fece appena in tempo a levare le mani dall'asta che questa venne spezzata dall'impatto, il quale evitò anche a Camaleonte di sbilanciarsi. Si lanciò, quindi, in avanti a peso morto ed alzò lo scudo che impattò violentemente contro il viso di Colibrì la quale, esile, barcollò all'indietro stordita.
- E' la fine, Maestra- sibilò iniziando a fare appello al suo potere, cangiando i suoi colori con l'ambiente circostrante, ora che ordinò al braccio destro di eseguire un'apertura ad arco da sinistra verso destra, con l'intento di colpire alla gola la Maestra.
Sgranò gli occhi quando si accorse che il colpo era andato a vuoto, Colibrì si era abbassata ancora di più di quanto la natura l'avesse favorita con uno sviluppo intellettivo piuttosto che d'altezza fisica, il colpo le passò sopra la testa nel momento stesso in cui estrasse la punta della lancia dal torace di Camaleonte, d'istinto lui ruotò il polso destro di centottanta gradi verso sinistra con l'intento di porre la punta dell'arma in traiettoria diagonale verso il basso, con il collo di lei; prima che lui potesse affondare il colpo, la Maestra, con un semplice gesto della mano, ora armata, pose la punta della lancia sulla sua gola, punzecchiandola.
Il combattimento era finito, se fosse stato un duello vero Camaleonte sarebbe morto un istante prima di poter sferrare il suo colpo mortale.
Leggiadra e per nulla ammaccata dal colpo ricevuto, sorrise a lui - La mia tecnica è estemporanea, non ha una forma prestabilita. E' difficile da imitare, impossibile da prevedere. Usa la lancia per mostrare agli altri i punti deboli della loro tecnica e poi adattati a ciò che succede durante il combattimento. Puoi incassare qualche colpo ma ricorda che quando qualcuno attacca, scopre comunque una parte di sè. Mira a quel punto. Ora esci, fai fare una simulazione a Mastino, Formica e Panda...e poi intervieni. Meglio farlo prima che la battaglia inizi-
Camaleonte annuì, felice e grato alla Maestra di avergli insegnato questa nuova tecnica. Accolse con gioia la lancia che ella gli donò, e con cura dopo aver riposto le armi, si incamminò verso il Campo Marzio dove avrebbe tentato di risolvere la questione.