Se una persona non riesce a trovare nel suo vissuto alcune di queste emozioni come possono essere la capacità di stupirsi, di voglia di ridere, il potersi incantare, il poter provare coraggio e la carica derivante da esso per potersi muovere in un certo modo, allora quella persona ricercherà cotali emozioni nella chimica. Ho usato la parola chimica e non sostanza chimica poichè le emozioni altro non sono che reazioni chimiche, enzimi prodotti che stimola reazioni in altri organi, ecc..
In ambito psicobiologico,
prendendo come esempio quanto elaborato da Cloninger, si distinguono tre tratti
di base del temperamento : ricerca di novità, bisogno di ricompensa e paura
della sofferenza e che ciascuno di essi causi l’attivazione di un determinato
neurotrasmettitore ( dopamia, noradrenalina e serotonina).
Questo assunto è molto
importante per poter capire quali neurotrasmettitori si attivino in
risposta a determinati controlli valutativi
dello stimolo (CVS), che possono aiutare a restringere il campo sulla
determinazione teorica di ciò che rende dipendente una persona a determinate
situazioni mantenendo come riferimento l’emozione, o le emozioni, di base nel
quale la persona è maggiormente catalizzato a causa del suo vissuto, tutto ciò
chiaramente da un punto di vista chimico.
Come si arriva a poter definire la dipendenza in una visione omnicomprensiva a tutto tondo, per poterne poi intuirne e dedurne i rimedi,
partendo dalla chimica del nostro organismo?
Prenderò in esame, in futuro, le sette tipologie di dipendenza senza sostanza maggiori e troverò all'interno delle stesse molti tipi dipendenti diversi l'uno dall'altro, alla base dell'emozione ricercata, ma simili per rapporto dipendente.